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Enrico Gerli

Ha fatto la scuola per cuochi? 

Questa è la domanda che spesso ricorre quando parlo con qualche cliente. 

No! 

Rispondo io e via a raccontare la mia personale storia professionale e quella di tutti i miei famigliari che hanno percorso con me questa "pazza" awentura ristorativa. 

Sì pazza, perchè solo un inconsciente studente universitario con in preparazione anche l'esame di ottavo corso per pianoforte al conservatorio, seppure in possesso del diploma di sommelier e bravo cuoco casalingo per hobby, poteva intraprendere una professione così complessa e faticosa (l'ho capito dopo) come quella del cuoco ristoratore. 

Mi ero detto "Sei stanco di studiare. Anche se poco ti manca sia a laurearti che a diplomarti, ti pesa sempre di più fare avanti e indietro a Milano in Università, ti poni sempre più spesso l'interrogativo che se quello che stai facendo è quello che veramente ti provoca piacere, di contro ti piace il mondo della ristorazione e soprattutto ti piace il mondo del vino, tutti ti dicono che in cucina hai talento. Inoltre, hai una casa di famiglia nella campagna di Vigevano che sarebbe il luogo ideale dove poter ricavare un ristorante di charme alla francese come quelli che piacciono a te ed alla tua fidanzata. Ed allora, perchè non tenti, tenuto conto anche del fatto che nella tua città, non c'è un'offerta di ristorazione di qualità come si deve?" 

Ecco che, con questa sorta di autosuggestione per altro aiutata dalla spinta morale dei miei genitori e della mia allora fidanzata ed adesso moglie Luisa, mi sono buttato con tutto me stesso e "senza rete" nel vortice della cucina e della ristorazione. 

Sono partito cosi, come si dice, "all'acqua di rose", senza un minimo di esperienza, a parte un breve periodo di apprendistato di qualche mese in un ristorante, allora famoso, nei dintorni di Vigevano, volendo fare una cucina semplice di qualità legata al mio territorio che soddisfasse me che la proponevo ed il cliente che ne usufruiva. 

Gli inizi sono stati di intenso lavoro. Con giudizi, da parte della clientela cittadina, sia positivi che negativi, ma fotunatamente con quelli positivi in maggioranza; poi, dopo un anno o poco più, col classico passaparola della gente, la ''fama"del locale ha cominciato ad oltrepassare le mura cittadine arrivando perfino, alle orecchie di qualche critico gastronomico (ahi dimenticavo, allora non ero neanche a conoscenza delle guide gastronomiche, neppure della famosissima, per gli altri non per me, guida Michelin), che poco tempo dopo è apparso a farci visita. 

Mi ricordo benissimo, era il 1990 ed il critico era della guida del Gambero Rosso, guida anch'essa agli inizi che veniva pubblicata sul quotidiano "Il Manifesto"; il giudizio sul locale fu subito positivo con tanto di articolo pubblicato con conseguente interesse da parte dei lettori che in seguito sarebbero arrivati in numero copioso a mangiare. 

Direi che quell'articolo ha rappresentato il punto di svolta nella mia professione, perchè la mia passione verso un tipo di cucina più complesso si è manifestata totalmente, portandomi a fare stage di aggiornamento in un paio di ristoranti pluristellati Michelin, in modo da avere poi altri riconoscimenti positivi sulle altre guide gastronomiche, in primis sulla più prestigiosa "guida Rossa". 

Infatti, dopo qualche anno e dopo tanto "sudore", proprio da quest'ultima è arrivato il riconoscimento prestigioso della Stella, stella che ancora oggi, dopo 16 anni, il locale si fregia di avere. 

Adesso, dopo più di vent'anni di ristorazione di alto livello con tutti gli annessi e connessi sia positivi che negativi e dopo che il locale si è fatto conoscere in quasi tutta Italia ed anche all'estero, sono quasi stanco di sentire ogni giorno addosso la pressione dei giuduzi delle guide e dei clienti gourmets (si. .. mi aspettavo di più rispetto alla fama, la sua cucina è troppo complicata, ci sono troppi ingredienti nel piatto, ecc ecc ... ), per cui, non è esclusa l'ipotesi che ci sia prossimamente da parte mia una svolta professionale verso le origini, ossia la proposta di una cucina sempre di qualità.ma più semplice ed immediata, proprio la cucina degli inizi (quando si dice "corsi e ricorsi" storici!). 

 

Enrico Gerli cuoco bevitore in Vigevano.